Sindrome dello stretto toracico

Il termine “Sindrome dello stretto toracico” comprende una serie di sindromi, spesso bilaterali, determinate dalla compressione di strutture nervose e/o vascolari da parte di strutture ossee o muscolari. Tale compressione può essere causata anche da un’alterazione dell’equilibrio posturale del cingolo scapolare e dall’attività prolungata dell’arto superiore sopra il capo o da problemi artrosici del rachide cervicale che possono determinare una contrattura riflessa degli scaleni.
La sindrome dello stretto toracico è più frequente nelle donne tra i 20 e i 50 anni, nei soggetti dediti al body building con costa sovrannumeraria ed ipertrofia del cingolo scapolare e nei pazienti che praticano pallanuoto.
SINTOMATOLOGIA
La sintomatologia, tipicamente intermittente, è legata alla posizione dell’arto superiore ed è caratterizzata da una combinazione di sintomi e segni clinici riferiti al rachide cervicale, alla spalla, al braccio e alla mano, isolati o combinati fra loro, che solitamente peggiorano se si solleva l’arto sopra il capo per ulteriore riduzione dello spazio anatomico destinato al passaggio delle strutture vascolo-nervose.
La sindrome dello stretto toracico nel tempo può causare emicrania cronica, deficit di forza e di coordinazione dell’arto superiore, impossibilità a svolgere attività lavorative con gesti sopra il capo (imbianchino, magazziniere, ecc), oppure portare al fenomeno di Raynaud fino alla comparsa di ulcere cutanee al braccio e alla mano.
Clinicamente è presente dolore nei gradi estremi dell’arco di movimento; la flessione e l’abduzione attiva della spalla sono limitate e si hanno compensi (sopraelevazione del moncone della spalla). Spesso i pazienti hanno difficoltà nel togliersi gli indumenti e si ha tendenza a proteggere la spalla atteggiando il braccio in adduzione e gomito leggermente flesso.
DIAGNOSI
- Valutazione medica
- Solitamente studi della conduzione nervosa ed elettromiografia
- In genere risonanza magnetica per immagini
- Radiografia del collo
- Talvolta angiografia
Il medico basa la diagnosi della sindrome dello sbocco toracico sui sintomi e sui riscontri dell’esame obiettivo, nonché sui diversi esami diagnostici. Tuttavia, nessuno di questi esami è in grado di confermare definitivamente o di escludere la diagnosi di sindrome dello stretto toracico superiore.
In genere vengono eseguiti i seguenti esami:
Gli studi della conduzione nervosa è l’elettromiografia che può rilevare delle anomalie caratteristiche della sindrome dello stretto toracico superiore.
Viene effettuata una risonanza magnetica per immagini (RMI) per cercare anomalie anatomiche
Può essere effettuata un’angiografia delle arterie nel braccio (arterie brachiali) per rilevare un flusso sanguigno anomalo. In questo esame viene eseguita una radiografia dopo aver iniettato nel flusso sanguigno una sostanza visibile ai raggi X (mezzo di contrasto radiopaco).
TRATTAMENTO
Il trattamento elettivo è quello conservativo che mira alla correzione di atteggiamenti posturali quali l’abbassamento della spalla, lo sblocco della prima costa e degli scaleni che sono le zone dove il nervo resta intrappolato.
Mediante l’utilizzo di tecniche di terapia manuale come la Manipolazione Fasciale Metodo Stecco e il Maitland è possibile trattare in modo conservativo la problematica.
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