Mi capita sempre più frequentemente di visitare runners che lamentano dolori nella parte interna della caviglia , sotto il malleolo tibiale. Il male è avvertito al momento dell’appoggio e della spinta.
Questa sintomatologia, può essere causato dalla sindrome del tunnel tarsale.
SINDROME DA TUNNEL TARSALE NEI CORRIDORI
Mi capita sempre più frequentemente di visitare runners che lamentano dolori nella parte interna della caviglia , sotto il malleolo tibiale. Il male è avvertito al momento dell’appoggio e della spinta.
Questa sintomatologia, può essere causato dalla sindrome del tunnel tarsale.
PROBLEMI DI SPAZIO
Nella caviglia, sotto il malleolo della tibia ,c’è un vero e proprio “tunnel”, delimitato dalle ossa del calcagno e dell’astragalo, oltre che dal legamento deltoideo che va dal malleolo al calcagno .In questo spazio ristretto decorrono i tendini del muscolo tibiale posteriore delle dita e dell’alluce e, inoltre l’arteria, la vena e il nervo tibiale posteriore. Quindi in uno spazio cosi limitato e poco elastico ,c’è il passaggio di importantissime strutture anatomiche che facilmente possono essere compresse.
Tra l’altro,proprio in questa zona il nervo tibiale posteriore cambia direzione quasi ad angolo retto per poi dividersi nei rami che vanno a innervare il calcagno e il piede.
PERCHÉ C’E’ DOLORE?
Il dolore in fase di appoggio e nella spinta sono dovuti all’infiammazione del tendine tibiale posteriore con tenosinovite(la guaina s’ingrossa e si riempie di liquido sinoviale )e/o a compressione del nervo tibiale posteriore. In quest’ultimo caso il dolore può associarsi a perdita di sensibilità e i disturbi si irradiano nella parte interna del calcagno e lungo l’arco longitudinale del piede , in alcuni casi sino alle dita.
La corsa stessa, con il continuo movimento di flessione dorsale e plantare, crea un sovraccarico su queste strutture, ma se c’è anche un appoggio in eccessiva pronazione il quadro di complica ulteriormente.
COSA FARE?
Se si ha un eccesso di pronazione e si soffre di sindrome del tunnel tarsale , la prima cosa da fare è adottare una scarpa da running adeguata.
La fisioterapia è sicuramente un’altra cosa da fare, il fisioterapista dovrà eseguire una valutazione biomeccanica del paziente in modo da valutare eventuali carichi scorretti durante la corsa e andare in tal caso a riequilibrarli. Insegnare al pazienti esercizi di rinforzo muscolare per ridurre eventualmente la pronazione del piede e andare a manipolare muscoli e legamenti della caviglia in modo da andare a liberare le diverse strutture anatomiche intrappolate.
Il Dott. Fabrizio Valleriani riceve su appuntamento.
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