La pubalgia è un’ infiammazione dolorosa che colpisce frequentemente i corridori, compromettendo la performance sportiva e la qualità della vita quotidiana. In questo articolo aiuteremo a capire quali sono le cause della pubalgia, i principali sintomi della pubalgia e come affrontare nel modo corretto questa problematica spesso sottovalutata. Tra le cause, si riscontrano spesso squilibri muscolari, sindrome della guaina del retto addominale e sovraccarichi funzionali dovuti all’allenamento intenso. Forniremo indicazioni pratiche su un corretto iter riabilitativo per evitare recidive e tornare in sicurezza all’attività sportiva.
Che cos'è la pubalgia
Il termine pubalgia si riferisce a un insieme di condizioni dolorose che interessano la regione inguinale e pubica. Questa sindrome può colpire diversi tessuti, tra cui i muscoli adduttori della coscia, i tendini dei muscoli, la muscolatura addominale e la sinfisi pubica. Si sviluppa spesso a causa di microtraumi ripetuti, sovraccarico funzionale o squilibri tra la muscolatura addominale e quella degli adduttori.
Nel caso di pubalgia, si osservano spesso infiammazioni a carico del tendine, una tendinopatia degli adduttori o del retto addominale, e un dolore irradiato verso la regione lombare o il bacino.
Cause principali nei corridori
Nei corridori, la pubalgia può insorgere per diverse ragioni, tra cui:
Allenamenti intensi senza adeguato recupero
Mancanza di stretching o riscaldamento corretto
Squilibri muscolari tra muscoli addominali e muscoli adduttori della coscia
Eccessiva rigidità nella muscolatura
Tecnica di corsa scorretta
In alcuni casi, come nelle donne in gravidanza, l’instabilità del bacino può essere un ulteriore fattore predisponente.
Tipi di pubalgia: sintomi, cause e trattamenti fisioterapici a confronto
La pubalgia non è una patologia unica, ma un insieme di condizioni che provocano dolore nella zona pubica o inguinale, specialmente negli sportivi. Esistono diversi tipi di pubalgia, classificati in base alle strutture anatomiche coinvolte:

Tipo di Pubalgia | Sintomi principali | Cause frequenti | Trattamenti fisioterapici consigliati |
---|---|---|---|
Muscolare (mio-tendinea) | Dolore alla coscia interna, al pube, peggiora con corsa o cambi di direzione | Squilibrio tra muscoli adduttori e muscoli addominali | Stretching, rinforzo addominali e adduttori, terapie fisiche (laser, tecar) |
Articolare | Dolore profondo nella sinfisi pubica, rigidità pelvica | Sovraccarico articolare, instabilità del bacino | Mobilizzazione, esercizi di stabilità pelvica, correzione posturale |
Erniaria (sports hernia) | Dolore inguinale unilaterale, peggiora con tosse o sforzi addominali | Sindrome della guaina del retto, debolezza parete addominale | Esercizi di rinforzo addominali profondi, controllo del core, valutazione chirurgica nei casi gravi |
Inserzionale | Dolore localizzato al punto di inserzione dei tendini sul pube | Microtraumi ripetuti, corsa su terreni duri, scarsa elasticità | Terapie anti-infiammatorie, allungamento, rinforzo eccentrico tendineo |
Posturale o funzionale | Dolore asimmetrico, associato a squilibri muscolari e disfunzioni lombari | Disfunzioni posturali, malallineamento pelvico | Esercizi correttivi, rieducazione posturale, controllo del movimento |
Come la fisioterapia può aiutare
La fisioterapia rappresenta uno dei pilastri fondamentali nel trattamento della pubalgia nel corridore, in quanto interviene direttamente sulle cause biomeccaniche e muscolari del disturbo. Il corridore affetto da pubalgia avverte spesso il dolore nella zona del pube o nella zona inguinale, soprattutto durante la corsa, i cambi di direzione o dopo sforzi intensi. Questo dolore può diventare persistente, limitando la performance e impedendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Attraverso un programma personalizzato di esercizi terapeutici, terapie manuali e tecniche di rilascio miofasciale, la fisioterapia consente di ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rinforzare la muscolatura coinvolta. Il trattamento include anche il recupero progressivo all’attività fisica, per permettere all’atleta di tornare alla corsa in sicurezza, evitando recidive. L’obiettivo finale è ripristinare l’equilibrio funzionale del bacino e garantire un ritorno stabile e duraturo allo sport.
Le tre fasi del trattamento fisioterapico
La fisioterapia rappresenta uno dei principali rimedi per la cura della pubalgia. Il trattamento si suddivide generalmente in tre fasi:
1. Fase acuta
In questa fase l’obiettivo è ridurre il dolore nella zona inguinale e pubica. Si utilizza il riposo funzionale, terapia fisica strumentale (fisioterapico) come tecarterapia o laser, e un lieve allungamento guidato della muscolatura coinvolta.
2. Seconda fase
Quando il dolore si è ridotto, si passa a esercizi di stretching mirati per la muscolatura addominale, gli adduttori, e la regione lombare. È fondamentale rinforzare i muscoli addominali e i muscoli adduttori della coscia per ristabilire l’equilibrio muscolare.
3. Percorso terapeutico riabilitativo
La terza fase consiste nel ripristino progressivo delle normali attività e dell’attività fisica, prevenendo eventuali ricadute. Il fisioterapista guida il paziente in esercizi funzionali, rinforzo muscolare e miglioramento della propriocezione del bacino e del pube.
Esercizi e approccio fisioterapico nella gestione della pubalgia
Un aspetto fondamentale nella cura della pubalgia è rappresentato dagli esercizi di riabilitazione funzionale, mirati al recupero della forza, della flessibilità e dell’equilibrio muscolare tra muscoli adduttori e muscoli addominali. Questi esercizi sono progressivi e adattati alla fase del recupero: si inizia con movimenti controllati per ridurre il dolore e si passa gradualmente a esercizi più dinamici e sport-specifici.
Durante i cicli di fisioterapia, il trattamento non si limita all’esecuzione di esercizi: la terapia manuale può essere coadiuvata da tecniche avanzate come la manipolazione fasciale, utile per liberare tensioni miofasciali e migliorare la mobilità del bacino e della sinfisi pubica. L’integrazione tra manipolazione fasciale e esercizi consente di agire sia sulla causa biomeccanica del dolore, sia sulla componente infiammatoria e sulla rigidità funzionale.
Un corretto programma riabilitativo personalizzato, seguito da un fisioterapista, permette di ridurre significativamente i tempi di recupero e di prevenire eventuali ricadute, riportando l’atleta a una condizione ottimale per riprendere l’attività fisica in sicurezza
La pubalgia nelle donne: una problematica spesso sottovalutata
La pubalgia è una problematica molto comune non solo negli uomini sportivi, ma anche nelle donne, soprattutto in quelle che praticano attività sportive intense o in gravidanza. Diverse donne soffrono di pubalgia a causa di specifiche caratteristiche biomeccaniche e ormonali che influenzano la stabilità del bacino e della zona pelvica.
Questa condizione può essere causata da microtraumi ripetuti nel tempo, dovuti a sforzi eccessivi, posture scorrette o movimenti improvvisi e violenti durante l’attività fisica. In molti casi si sviluppa un’infiammazione nella zona del pube o nella regione inguinale, con dolore irradiato verso le cosce o la zona lombare.
Il trattamento richiede un approccio personalizzato, basato su tecniche di rilascio fasciale e esercizi di riabilitazione mirati a rinforzare la muscolatura addominale e pelvica. L’obiettivo della fisioterapia è ridurre il dolore, migliorare la funzionalità e consentire un ritorno sicuro alle normali attività quotidiane e sportive.

Pubalgia in gravidanza: un disturbo comune ma gestibile
Durante la gravidanza, molte donne possono sviluppare pubalgia a causa dei cambiamenti posturali, ormonali e del progressivo rilassamento delle articolazioni, in particolare nella zona del bacino. Tra le cause principali si evidenzia la sindrome della guaina del retto, una condizione legata alla distensione e debolezza dei muscoli addominali, che può contribuire all’insorgenza del dolore nella regione pubica.
In questi casi, l’infiammazione della zona pubica può essere aggravata da un’eccessiva pressione sulla sinfisi pubica, con conseguente dolore e difficoltà nei movimenti quotidiani. Nonostante la delicatezza del periodo, è possibile intervenire efficacemente attraverso esercizi mirati e controllati, volti a stabilizzare il bacino e rinforzare la muscolatura senza affaticare le articolazioni.
La fisioterapia in gravidanza può aiutare a mantenere un buon livello di mobilità e benessere, riducendo il dolore e migliorando la qualità della vita. È importante, tuttavia, che l’attività fisica sia sempre supervisionata da un professionista specializzato, per garantire la sicurezza sia della madre che del bambino.
Perché ritorna e come evitarla
Una delle sfide più frustranti per i corridori è la pubalgia recidivante, ovvero quella forma di dolore inguinale e pubico che tende a ripresentarsi anche dopo un apparente recupero. Spesso, il ritorno del sintomo non è casuale, ma legato a errori nel percorso di riabilitazione o a un rientro troppo rapido alla attività fisica.
Uno dei motivi principali per cui la pubalgia tende a ripresentarsi è il mancato riequilibrio tra la muscolatura addominale e quella degli adduttori della coscia. Se non si interviene in modo completo con un piano di esercizi di riabilitazione funzionale, il corridore rischia di tornare a sovraccaricare le stesse strutture, riattivando il processo infiammatorio.
Altri fattori che contribuiscono alle recidive includono:
Ritorno precoce alla corsa o agli allenamenti intensi
Ignorare piccoli segnali di allarme (come tensione nella zona inguinale o affaticamento del retto addominale)
Non completare tutte le fasi del corretto iter riabilitativo
Per evitare ricadute, è fondamentale proseguire con esercizi di mantenimento anche dopo la scomparsa dei sintomi, monitorare la tecnica di corsa, migliorare la gestione del carico e affidarsi a un fisioterapista esperto che guidi il ritorno graduale alle normali attività sportive.
Pubalgia nel corridore principiante vs corridore esperto: differenze e strategie di intervento
La pubalgia può colpire sia i runner alle prime armi sia gli atleti esperti, ma le cause e le modalità con cui si manifesta possono essere profondamente diverse tra questi due profili. Capire queste differenze è fondamentale per impostare un corretto percorso terapeutico e preventivo.
Nel corridore principiante
I principianti spesso soffrono di pubalgia a causa di:
Incremento troppo rapido dell’attività fisica (frequenza, durata o intensità)
Tecnica di corsa poco efficiente
Mancanza di preparazione muscolare, soprattutto nei muscoli adduttori della coscia e muscoli addominali
Scarso riscaldamento e assenza di esercizi di stretching
In questi casi, la pubalgia è una problematica molto legata all’adattamento del corpo a un nuovo tipo di stress, e può manifestarsi come un’infiammazione alla sinfisi pubica o alle inserzioni tendinee.
Strategia fisioterapica:
Educazione al carico graduale
Introduzione di esercizi mirati per migliorare la stabilità del bacino e l’efficienza del core
Prevenzione attraverso la correzione della tecnica e l’inclusione di cicli di fisioterapia preventiva
Nel corridore esperto
Nel runner esperto, la pubalgia tende ad avere un’origine cumulativa, spesso causata da microtraumi ripetuti nel tempo. Le strutture coinvolte sono più soggette a degenerazione tendinea o a rigidità muscolare cronica, e il dolore può diventare persistente.
Le cause più comuni includono:
Sovraccarico cronico da volumi eccessivi di allenamento
Squilibri muscolari non corretti nel tempo
Eccessiva rigidità della catena posteriore o del tessuto fasciale
Insufficiente tempo di recupero
Strategia fisioterapica:
Manipolazione fasciale e esercizi di riabilitazione funzionale personalizzati
Rinforzo selettivo e controllato del retto addominale e degli adduttori
Monitoraggio del carico e miglioramento della biomeccanica
Eventuale integrazione con osteopatia o valutazione specialistica
Strumenti diagnostici
Per confermare il caso di pubalgia e individuare i tessuti coinvolti, può essere utile una risonanza magnetica, che permette di evidenziare infiammazioni, lesioni tendinee o una possibile tendinopatia.
Conclusioni
La cura della pubalgia nel corridore richiede un approccio multidisciplinare, ma la fisioterapia rappresenta il cardine del recupero. Attraverso un percorso terapeutico personalizzato, è possibile ridurre il dolore, prevenire le recidive e tornare a correre in sicurezza.