PATOLOGIE

NEUROMA DI MORTON

Si tratta di una sofferenza del III nervo digitale comune causata da microtraumi cronici nel punto di passaggio tra le teste di III e IV metatarsale. Il III nervo digitale comune è un nervo esclusivamente sensitivo che innerva la cute della parte plantare. apicale ed interdigitale di III e IV dito ; nel punto di passaggio tra le due teste metatarsali decorre al di sotto del legamento intermetatarsale , che è un robusto e spesso legamento che unisce i due metatarsali vicini. In questo punto si realizza una specie di canale osteofibroso dove il nervo può venire sottoposto a microtraumi compressivi che nel tempo portano alla formazione di tessuto fibroso che si deposita tra le fibre nervose scompaginandole e determinando un aumento di dimensioni di un tratto del nervo ; questa zona del nervo assume un aspetto globoso e rotondeggiante del diametro di 5-8 mm. (il diametro del nervo in questa sede è normalmente di circa 1 mm) che viene denominata “neuroma”. Ovviamente l’aumento di dimensioni provoca una maggiore facilità alla compressione del nervo ed un parallelo incremento dei disturbi.

Cause e fattori di rischio

L’eziologia del neuroma di Morton è sconosciuta; le ipotesi sono numerose; trova concordi la maggior parte degli autori quella che sostiene che il quadro fibrotico sia dovuto a uno stress meccanico a carico di un nervo interdigitale e delle ossa metatarsali che si trovano ai suoi lati; questo stress meccanico provoca alla lunga la formazione, attorno al nervo interessato, di tessuto cicatriziale che lo comprime causando dolore.

Se la causa esatta della sindrome è ignota, non lo sono i fattori di rischio, sui quali c’è un sostanziale accordo fra i vari autori:

  • uso di calzature non adeguate (per esempio, nelle donne, l’indossare per molto tempo scarpe con tacchi a spillo o con le punte eccessivamente strette)
  • scompensi di tipo posturale
  • disturbi a livello neurologico
  • alluce rigido
  • alluce valgo
  • ipercarico avampodalico
  • alterazioni morfologiche del piede (piede cavo e piede piatto)
  • lassità dei legamenti
  • artrite reumatoide
  • microtraumi al piede, leggeri, ma ripetuti
  • allenamenti su superfici non idonee (soprattutto negli atleti praticanti il fondo).

I segni e i sintomi La sintomatologia del neuroma di Morton è abbastanza caratteristica. Il dolore, di tipo nevralgico, è di notevole intensità; si avvertono bruciore (che viene avvertito alla pianta del piede e può irradiarsi sino alle dite raggiunte dal nervo interessato), la sensazione di scossa elettrica e l’impellenza di togliere la calzatura.

Le sensazioni dolorose sono più frequenti durante la deambulazione, ma, per quanto ciò avvenga più raramente, possono essere avvertite anche a riposo. In molti casi si hanno parestesie, intorpidimento (che in genere si accentua quando si indossano scarpe piuttosto strette o con i tacchi molto alti) e un calo della sensibilità.

Altro segno caratteristico è il segno di Mulder; si tratta di una specie di “clic” che l’ortopedico avverte praticando una compressione doppia e simultanea in zone ben precise del piede; la prima, con una mano, ai lati dei metatarsi dolenti; la seconda, con l’altra mano, nella zona interdigitale dove il soggetto avverte il dolore.

La comparsa dei vari sintomi e segni varia da soggetto a soggetto; alcune persone li avvertono quotidianamente, altre in modo saltuario.

 

Come si diagnostica il neuroma di Morton La diagnosi del neuroma di Morton è essenzialmente di tipo clinico; l’esame obiettivo deve innanzitutto escludere eventuali altre cause o presenza di deformità che possano generare una sintomatologia simile. Di norma, all’esame clinico, il piede non presenta particolari alterazioni di tipo morfologico; non è però infrequente osservare la sindrome di Morton associata ad altre problematiche dell’avampiede quali, per esempio, il dito a martello o l’alluce valgo. Talvolta può esserci la presenza di tumefazione. In alcuni casi, alla palpazione della zona interessata, è avvertibile il caratteristico “clic” (il già citato segno di Mulder).

Particolarmente indicative, essendo spia di una tensione presente a livello dello spazio intermetatarsale, sono la divaricazione e la leggera flessione della dita.

La ricerca del dolore alla pressione deve essere effettuata con una certa accuratezza; è infatti necessario fare le opportune distinzioni con altre patologie (per esempio una sinovite dell’articolazione metatarso-falangea) che potrebbero dare riscontri simili.

Per quanto riguarda i segni neurologici, i più frequenti sono l’ipoestesia del terzo e del quarto dito, l’iperalgesia del polpastrello del terzo o del quarto dito e la riduzione della sensibilità vibratoria (ricerca con il diapason).

Gli esami strumentali (radiografia, risonanza magnetica ed ecografia) non sono particolarmente affidabili nel caso del neuroma di Morton a causa dell’alto numero di falsi positivi o negativi e vengono effettuati soprattutto per escludere la presenza di altre patologie che possono interessare l’avampiede (artrite, borsite, capsulite, distrofia simpatica riflessa, fratture, ischemia, necrosi avascolare, neoplasie, noduli reumatoidi, sinovite, sindrome del tunnel tarsale, tendinite ecc.).

La diagnosi differenziale va posta principalmente con capsuliti (processi infiammatori a carico dei legamenti metatarsali), borsiti, artriti, microfratture e malattia di Freiberg (osteocondrosi metatarsale).

Come si tratta il neuroma di Morton Il trattamento del Neuroma di Morton consiste nel manipolare il tessuto fasciale (tessuto di rivestimento di muscoli, tendini e nervi) che a causa di traumi, scarpe errate, scompensi posturali ecc .. può irrigidirsi fino a bloccarsi e andare ad intrappolare il nervo digitale, creando dolore , bruciore e rendendo la deambulazione difficoltosa.

Con la manipolazione Fasciale Stecco possiamo andare a trattare il tessuto fasciale, eliminando le densificazioni e sbrigliando quindi il nervo digitale che è la causa della sintomatologia.

 

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