PATOLOGIE

SINDROME FEMORO-ROTULEA

CHE COS’E’ LA SINDROME FEMORO –ROTULEA?

La Sindrome Femoro-Rotulea, è un particolare quadro patologico che coinvolge l’articolazione compresa tra l’epifisi distale del femore e la rotula.

COME FUNZIONA LA ROTULA?

La rotula veicola la forza del muscolo quadricipite, permettendo il movimento di estensione del ginocchio. Essa agisce da “puleggia”, scorrendo al di sopra del femore, dentro un’apposita “gronda”, chiamata troclea.

SINTOMI

I sintomi di origine rotulea si manifestano per lo più nel sesso femminile in giovane età (adolescenti) o negli adulti (40-60 anni). Una gonalgia anteriore ha molte cause differenti, alcune relative all’articolazione femoro-rotulea ed altre correlate ai tessuti che circondano l’articolazione, (muscoli, tendini, capsula). È fondamentale essere ponderati e metodici nel valutare la causa di un dolore anteriore di ginocchio data frequentemente la presenza di disturbi soggettivi in assenza di segni obiettivi chiari o anomalie facilmente identificabili. Spesso, infatti, i pazienti con dolore femoro-rotuleo non hanno alcuna anormalità obiettiva identificabile all’atto della visita o agli esami strumentali. Sono queste le condizioni che in alcuni casi vengono definite “costituzionali”. 

Fino al 20 % delle adolescenti soddisfa alcuni o tutti i criteri clinici per un malallineamento femororotuleo e tuttavia solo una piccola percentuale di esse diviene sintomatica. Viceversa molti pazienti, pur presentando segni clinici evidenti, non hanno sintomi di gonalgia anteriore.

Il dolore è in generale localizzato a livello anteriore del ginocchio e si manifesta in condizioni particolari: salendo le scale, rialzandosi dopo una prolungata posizione con ginocchio flesso, (un viaggio in macchina o al cinema). Raramente, è presente una tumefazione del ginocchio. Se fosse presente una reale tumefazione con accumulo di liquido sinoviale all’interno del ginocchio, tale tumefazione sarebbe indicativa di altre condizioni come lesioni meniscali, rotture legamentose o di un’artrosi femoro-rotulea. Il dolore si acuisce sotto sforzo e può disturbare in alcuni casi la vita di relazione.

L’instabilità al ginocchio è il secondo sintomo: il malato ha l’impressione che il ginocchio sia debole, che gli ceda o addirittura lo faccia cadere improvvisamente per terra. In alcuni casi, a seguito di un movimento spesso banale, con il ginocchio in lieve flessione, la rotula si può lussare. La lussazione si può ridurre spontaneamente, estendendo il ginocchio, oppure è necessaria l’opera di un medico. Il dolore in tali evenienze è intenso e l’episodio è seguito da una tumefazione immediata, a testimonianza dell’avvenuta rottura del legamento alare mediale.

QUALI SONO LE CAUSE SCATENANTI LA SINDROME FEMORO ROTULEA?

Generalmente i pazienti che sono affetti dalla sindrome femoro-rotulea accusano dolore nella zona antero-laterale del ginocchio. In uno studio di Nunes et al. (2018) rispetto a 27 donne con PFP con 2 soggetti sani. Il gruppo con problematica femoro rotulea aveva un più lento tasso di sviluppo della forza (RFD) e una minore forza isometrica ;

-RFD del 33% più lento per gli abduttori dell’anca -RFD del 51% più lento per gli estensori dell’anca (Quadricipite) -10% in meno di forza di abduzione dell’anca -Resistenza dell’estensione dell’anca inferiore del 15%

Questa perdita di potenza può essere rilevante soprattutto per i corridori e gli atleti negli sport che implicano impatto, cambio di direzione e accelerazione. In tali sport dobbiamo essere in grado di produrre rapidamente forza ed è una parte fondamentale del ciclo di allungamento-accorciamento, dobbiamo essere potenti.

La forza è una componente chiave del potere quindi per essere potenti dobbiamo prima essere forti. Il nostro primo passo è quindi quello di ripristinare la forza nei principali gruppi muscolari prima di introdurre più allenamento ad alta velocità, come la pliometria, per migliorare la potenza.

TRATTAMENTO

La terapia della sindrome femoro-rotulea è, nella maggior parte dei casi, fisioterapica. La forza è una componente chiave  quindi per essere potenti dobbiamo prima essere forti. Il nostro primo passo è quindi quello di ripristinare la forza nei principali gruppi muscolari prima di introdurre più allenamento ad alta velocità, come la pliometria, per migliorare la potenza.

 

Il dott. Fabrizio Valleriani riceve su appuntamento.

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