PATOLOGIE
ERNIA DEL DISCO E SCIATALGIA
Con l’espressione ernia del disco (anche ernia discale) ci si riferisce alla fuoriuscita del materiale che costituisce il nucleo polposo dei dischi intervertebrali; tale fuoriuscita è provocata dalla rottura o dalla degenerazione dell’anello fibroso del disco intervertebrale.
L’ernia del disco può causare una compressione di un nervo e quindi provocare dolore, anche intenso, percepito genericamente come diffuso al collo, agli arti superiori o anche inferiori, a seconda della posizione della vertebra interessata.
Cause e fattori di rischio dell’ernia del disco
La fuoriuscita del disco dalla sua sede naturale può essere provocata da eventi traumatici (il classico colpo di frusta di un incidente automobilistico) o dalla degenerazione del tessuto del disco stesso (degenerazione discale); quest’ultima evenienza è quella che si verifica con maggiore frequenza; con l’invecchiamento, infatti, i dischi intervertebrali tendono a perdere parte del loro contenuto acquoso, ciò ne riduce la flessibilità predisponendoli maggiormente agli strappi o alle rotture con sforzi o torsioni anche di entità non eccessiva.
Alcune persone sono maggiormente predisposte di altre alla comparsa di ernia del disco; l’avanzare dell’età, che è un problema che riguarda tutti in egual modo, non è infatti il solo fattore di rischio; si devono per esempio ricordare il sovrappeso (i dischi intervertebrali sono maggiormente stressati), il fumo (diminuisce il livello di ossigeno nel sangue privando i tessuti corporei di nutrienti importanti), l’alta statura (gli uomini più alti di 180 cm e le donne più alte di 170 cm corrono un rischio maggiore di andare incontro a ernia discale).
Si deve poi citare il fatto che alcune professioni (muratori, traslocatori ecc.) sollecitano in modo importante la schiena e ciò conduce a un aumento del rischio di contrarre un’ernia discale.
I sintomi dell’ernia del disco
Le ernie lombari, che interessano i tratti L3-L4, L4-L5 o L5-S1, possono dare origine a lombalgia (dolore nel tratto lombo-sacrale) e a sciatica (dolore che si diffonde lungo la gamba).
Spesso il dolore lombare si manifesta in modo alquanto improvviso e così violento che il soggetto rimane bloccato in flessione. L’atteggiamento flesso può durare diversi giorni; poi, gradualmente, con l’attenuarsi del dolore, l’atteggiamento migliora.
Generalmente il dolore lombare è precedente alla sciatica, ma in alcuni casi il dolore che si avverte lungo la gamba, tipico di quest’ultima manifestazione, può essere talmente intenso che il dolore alla schiena può risultare mascherato. La dolenzia si accentua con i movimenti della schiena e anche nel caso si tengano le stesse posizioni per lunghi periodi di tempo, sia che si rimanga in piedi sia che ci si trovi in posizione seduta. Anche la tosse e gli starnuti possono accentuare le sensazioni dolorose.
Un rimedio semplice per ridurre il dolore provocato dall’ernia del disco è quello di giacere tenendo le gambe in posizione flessa.
I sintomi dell’ernia del disco non si limitano al dolore; spesso sono presenti parestesie e deficit di tipo sensitivo, alterazione dei riflessi e diminuzione della forza; quest’ultima è spesso relativa ai movimenti del piede. In casi più rari l’ernia del disco ha come manifestazione la sindrome della cauda equina, caratterizzata da forte dolore lombare, disturbi sfinterici, disfunzioni a livello sessuale, debolezza degli arti inferiori ecc.
Le ernie cervicali, possono instaurarsi nel tratto da C3 a C7 (le prime due vertebre cervicali sono atlante ed epistrofeo; tra queste due vertebre non vi sono dischi intervertebrali e quindi non possono essere interessate da ernie discali); il principale sintomo dell’ernia cervicale è la cervicalgia (dolore al collo) che generalmente s’irradia lungo il braccio (cervicobrachialgia); il dolore al collo può essere accentuato da movimenti di rotazione e stiramento della testa.
In molti casi il dolore al collo è talmente intenso che il soggetto non è grado di svolgere le normali attività quotidiane; in alcuni casi si hanno problemi derivanti dalla compressione delle strutture nervose (radiculopatia cervicale). Oltre alla cervicalgia e alla brachialgia possono manifestarsi anche debolezza del braccio e difficoltà a muoverlo, formicolii alle braccia e sensazioni di “scosse elettriche” più o meno intense, mal di testa e sensazione di punture di spilli a livello cervicale. Se l’ernia interessa anche il canale cervicale si ha una compressione del midollo osseo e il soggetto può avere problemi anche a livello delle gambe.
Le ernie dorsali sono la forma più rara di ernia del disco. Tendono a formarsi nella porzione più bassa della colonna vertebrale dorsale ovvero tra D8 e D11. Quando sono posterolaterali sono caratterizzate da dorsalgia con irradiazione intercostale e parestesia nella zona di distribuzione della radice nervosa compressa dall’ernia; più rare sono la riduzione di sensibilità e la diminuzione della forza a carico delle stesse zone. Nel caso di ernie mediane, i sintomi sono dovuti alla compressione del midollo e si registrerà dorsalgia, diminuzione di forza agli arti inferiori con difficoltà nella deambulazione e facilità all’affaticamento; si possono avere anche diminuzione della sensibilità nella zona che va dal punto in cui il midollo è compresso in giù, ritenzione urinaria e stipsi.
Diagnosi di ernia del disco
In fisioterapia, la diagnosi di ernia del disco si basa essenzialmente sull’esame anamnestico e sull’esame obiettivo. Dubitate sempre dei medici che diagnosticano e cercano rimedi per il mal di schiena da ernia del disco senza avervi visitato, ma basandosi solamente sulla diagnostica per immagine, in quanto spesso ciò che dice una risonanza non è poi legato al reale problema del paziente.
Fra i test che dovrebbero essere eseguiti nel corso della visita, si devono ricordare il test di flessione della coscia a gamba tesa, il test incrociato di flessione della coscia a gamba tesa, uno screening neurologico (esami dei riflessi, della forza muscolare, delle capacità di camminare e delle sensazioni; a seconda dei casi potrebbe essere incluso un test per le sensazioni nella zona che circonda il retto).
Se i test sopraindicati lasciano adito a dubbi sulla presenza di ernia discale, lo specialista potrebbe richiedere l’esecuzione di altri test fra cui la risonanza magnetica, la TAC.
Al momento attuale, comunque, l’esame di immagine più utile nella diagnosi di ernia al disco è la Risonanza Magnetica, l’unico esame che può realmente indicare una via reale per la cura dell’ernia del disco.
Trattamento dell’ernia del disco
Il trattamento e la cura dell’ernia del disco sono sempre più competenza di fisioterapisti esperti poiché è stato visto che con l’intervento chirurgico, alcuni pazienti hanno comunque delle recidive e altri non risolvono completamente il problema. Ecco allora che la cura fisioterapica non si pone più come la migliore tra le cure alternative, ma diventa spesso la cura risolutiva per l’ernia discale.
La sintomatologia da ernia del disco, se trattata con le giuste tecniche fisioterapiche, può essere risolta in pochissime sedute.
#globalfisio, centro di fisioterapia all’avanguardia nel centro di Roma, cura l’ernia del disco utilizzando la Rieducazione Posturale Globale metodo Souchard che va a ricreare lo spazio tra le vertebre permettendo così al disco di riposizionarsi quel poco che serve per togliere la compressione sul nervo e quindi la sintomatologia dolorosa.
Dopo aver eliminato il dolore e ricreata la giusta postura del corpo, vengono fatti fare al paziente delle sequenze di esercizi con Redcord per riattivare la muscolatura profonda che è ha funzione di stabilizzatore della colonna e quindi evita le recidive.
Il dott. Fabrizio Valleriani riceve su appuntamento.
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