Fascite plantare

La fascia plantare: che cos’è?
Per iniziare qualche cenno di anatomia: la fascia plantare è una struttura costituita da tessuto fibroso che connette il calcagno alle dita del piede. Gioca un ruolo molto importante nel mantenimento dell’arco plantare ed inoltre rappresenta un importante “ammortizzatore” rispetto alle forze che si sviluppano durante la camminata. La si può apprezzare palpando la pianta del piede mentre si estendono le dita. Quando questa banda viene eccessivamente sollecitata si creano al suo interno delle micro-lesioni, in particolare in corrispondenza della sua inserzione calcaneare, punto in cui esercita la massima forza di trazione, e ciò nel tempo può condurre a dolore che si localizza più frequentemente proprio sotto il tallone.
Coloro che svolgono attività che richiedono stazione eretta o deambulazione prolungata sono i soggetti più a rischio di sviluppare fascite plantare. Corridori e maratoneti soffrono frequentemente di questa patologia così come gli atleti che eseguono frequentemente salti, scatti e cambi di direzione. Vi sono poi alcuni soggetti che a causa di un’alterata biomeccanica del piede presentano maggiore predisposizione ad ipersollecitare la fascia, come il piede cavo o il piede piatto e spesso si fa ricorso ai plantari. Anche un’eccessiva rigidità del tricipite surale (polpaccio) e di tutta la gamba condiziona la fascia plantare. Infine il sovrappeso e l’obesità rappresentano condizioni predisponenti in quanto sovraccaricano la fascia plantare.
Tutti coloro che non rientrano in queste categorie possono comunque esercitare uno stress eccessivo sulla fascia plantare utilizzando scarpe con suola eccessivamente dura o piatta, senza adeguato accompagnamento dell’arco interno del piede, oppure camminando su superfici disconnesse o accidententate come la spiaggia.
I sintomi della fascite plantare
Il sintomo principale è rappresentato dal dolore che può essere diffuso alla pianta del piede ma più frequentemente è localizzato sotto il tallone e viene sollecitato dalla pressione anche manuale.
Il momento più fastidioso è tipicamente il primo passo al risveglio quando, dopo il riposo notturno, il carico sul piede “stira” la fascia e suscita la sensazione dolorosa. Tuttavia questo si può presentare anche nel corso della giornata, dopo un periodo di scarico anche in posizione seduta o durante camminate prolungate.
Alcune attività possono essere particolarmente dolorose, come salire le scale in punta di piedi, e si arriva perfino a zoppicare dal dolore e non bastano più gli esercizi per la fascite plantare.
Trattamento: come curare la fascite plantare
Il trattamento della fascite plantare può essere di tipo farmacologico o fisioterapico.
Nel primo caso consiste nella somministrazione di anti-infiammatori e nei casi più gravi si arriva alle infiltrazioni di corticosteroidi ma questo trattamento ha il rischio di causare la rottura della fascia in 2 – 10% dei pazienti (Acevedo & Beskin, 1998; Kim et al., 2010a; McMillan et al., 2012).
Il trattamento di fisioterapia utilizzato da #globalfisio consiste nel:
- eliminare il dolore ricreando il giusto scorrimento del tessuto fasciale del piede e di tutta la gamba di modo da eliminare definitivamente la fascite e il rischio di recidive. Tutto ciò viene effettuato utilizzando una tecnica chiamata Manipolazione Fasciale Stecco che lavora sul tessuto fasciale profondo.
- ricreare il giusto equilibrio muscolare e posturale del corpo utilizzando Rieducazione Posturale Globale metodo Souchard.
- esercizi propriocettivi con l’ausilio del Metodo REDCORD e tavolette per aumentare l’equilibrio e la stabilità
Trattamento consigliato
- Manipolazione fasciale stecco
- Rieducazione Posturale Globale (metodo Souchard)
- Redcord
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