Crampi muscolari durante la corsa
I crampi muscolari sono contrazioni involontarie e dolorose dei muscoli, che possono verificarsi in qualsiasi momento, ma sono particolarmente comuni durante la corsa. Essi possono essere causati da vari fattori, tra cui la disidratazione, la perdita di elettroliti come sodio e potassio, l’affaticamento delle fibre muscolari e la mancanza di un adeguato riscaldamento. Quando i muscoli non ricevono sufficienti nutrienti e ossigeno a causa di un insufficiente flusso sanguigno, i crampi possono insorgere. Inoltre, l’eccessivo carico di lavoro o un’intensa attività fisica possono aumentare il rischio di crampi.
Quali sono le cause principali dei crampi muscolari durante la corsa?
Le principali cause dei crampi includono la disidratazione, la perdita di elettroliti durante l’esercizio, l’affaticamento dei muscoli e un insufficiente riscaldamento.
La disidratazione può essere aggravata da condizioni ambientali calde e umide. La carenza di potassio e sodio può influenzare negativamente la funzione neuromuscolare, mentre l’affaticamento può derivare da un intenso sforzo fisico, come quello richiesto durante una maratona.A volte mangiare una semplice banana durante una maratona o un esercizio fisico prolungato può essere fondamentale per evitare questo fastidioso problema,
Infine, un errato approccio al riscaldamento e al stretching può contribuire all’insorgenza di crampi muscolari durante l’attività fisica.
Come posso prevenire i crampi durante la corsa?
Per prevenire i crampi, è fondamentale mantenere una buona idratazione e assumere adeguati livelli di elettroliti prima e durante l’esercizio.
Aggiungere un pò di sali minerali (magnesio e potassio) e gel energetici possono aiutare a prevenire i crampi ai polpacci.
Se i crampi persistono durante un esercizio è bene farsi visitare da un fisioterapista per non vere più crampi ed evitare il sovraccarico.
Quanto durano i crampi
I crampi muscolari possono durare da pochi secondi a un quarto d’ora, e solo occasionalmente più a lungo: non è raro però che un crampo si ripresenti più volte di seguito fino a quando non si risolve definitivamente.
Il crampo può coinvolgere sia una parte di un muscolo, sia il muscolo intero sia diversi muscoli che di solito agiscono insieme, come i muscoli flessori delle dita del piede. Alcune volte, i crampi comportano la contrazione simultanea dei muscoli che normalmente muovono le parti del corpo in direzioni opposte.
I crampi coinvolgono principalmente i muscoli volontari scheletrici, ovvero quelli di cui possiamo controllare volontariamente contrazione ed attivazione, concentrandosi soprattutto nei muscoli delle estremità, in particolare gambe, polpacci e piedi (dove avvengono solitamente i crampi notturni alle gambe).
Inoltre, i crampi possono coinvolgere anche i muscoli involontari che regolano i movimenti dei vari organi.
Fattori di rischio
I fattori che potrebbero aumentare il rischio di soffrire di crampi muscolari sono:
- Età: le persone anziane, perdendo la massa muscolare, presentano dei muscoli più deboli e quindi più soggetti alla conseguenza di sforzi eccessivi.
- Disidratazione: gli atleti che si affaticano e si disidratano durante attività e sport intensi spesso sviluppano crampi muscolari.
- Gravidanza: i crampi muscolari sono comuni anche durante la gravidanza.
- Condizioni mediche: patologie importanti come diabete o disturbi a carico di nervi, fegato o tiroide possono aumentare il rischio e l’incidenza di soffrire di crampi muscolari.
Prevenire i crampi: lo stretching e la Manipolazione fasciale Metodo Stecco
-La manipolazione fasciale secondo il metodo Stecco può rappresentare un trattamento efficace per alleviare i crampi muscolari. Questa tecnica si basa su un approccio mirato alla fascia, il tessuto connettivo che avvolge e collega muscoli, organi e strutture del corpo. I crampi muscolari spesso derivano da tensioni o disfunzioni della fascia, che possono alterare la biomeccanica e la trasmissione neuromuscolare. Attraverso specifiche manipolazioni manuali, il metodo Stecco mira a ripristinare l’elasticità e la funzionalità della fascia, riducendo rigidità e dolori. Questo approccio non solo può alleviare i sintomi, ma agisce sulle cause profonde del problema. Il trattamento è personalizzato e si adatta alle esigenze del paziente, migliorando il benessere generale e prevenendo ricadute.-Per risolvere un crampo nella parte posteriore della coscia, provare questi due tipi di allungamento: in piedi, appoggiando le mani a muro, mettere il peso sulla gamba interessa, piegare leggermente il ginocchio, allungare il corpo in avanti e sentire la muscolatura posteriore che tira, oppure sdraiato a terra, allungare la gamba interessata verso l’alto e tirare la punta del piede verso di noi e sentire la muscolatura posteriore che tira. Oppure da sbraitati a terra compiere la stesso movimento con l’aiuto delle braccia. Per risolvere un crampo nella parte anteriore della coscia (quadricipiti), bisogna appoggiarsi con una mano ad una sedia od il muro per stabilizzarsi, e con l’altra mano portare il piede della gamba interessata indietro in direzione del gluteo.